Il triathlon è una disciplina in forte espansione, in grado ogni anno di attirare nuovi praticanti. Un fenomeno che riguarda, come molte discipline di endurance, soprattutto gli uomini. Nonostante il numero sia costantemente in crescita, la percentuale di donne è ancora inferiore.
Sebbene le tre discipline – nuoto, ciclismo e corsa – siano molto praticate dalle sportive e non solo nell’ambiente indoor delle palestre, ancora molte donne associano il triathlon a una disciplina troppo impegnativa. Purtroppo è ancora frequente la non corretta associazione del triathlon con la distanza Ironman, la più estrema del panorama. Esistono in realtà tante distanze decisamente accessibili a tutti per iniziare a praticare triathlon e partecipare alla prima gara.
Per quanto riguarda le gare sulle varie distanze, non ci sono differenze tra quelle maschili e femminili. Stesse discipline, stesse regole, stesse distanze e stessi percorsi. Un triathlon olimpico o un triathlon 70.3 sono uguali sia per gli atleti uomini che per le atlete donne.
Le differenze in gara stanno soprattutto nel numero dei partecipanti. Essendo meno nutrito il plotone femminile, le triatlete si trovano ad affrontare meno complicazioni durante la frazione a nuoto. Nel prosieguo della gara sono chiamate ad affrontare la frazione ciclistica spesso in solitaria e non in gruppo, non potendo così sfruttare le scie, quando ciò è consentito dal regolamento (sì su distanza olimpica, no su distanza 70.3).
Come in altri sport di endurance, anche nel triathlon molte donne sanno ottenere risultati migliori di tanti uomini.
Così come le distanze di gara, anche la preparazione è simile tra uomini e donne, rispettando ovviamente le differenze ormonali e fisiologiche.
Le tabelle di allenamento per la preparazione di una gara non cambiano in modo sostanziale tra un atleta maschile e una femminile.
Le differenze riguardano alcuni accorgimenti per adattare al meglio il carico allenante. L’intensità nei lavori è la stessa, così come gli esercizi. Essendo una disciplina molto dispendiosa, che soprattutto nelle distanze più lunghe richiede uno sforzo di molte ore, il triathlon prevede anche per le donne molto lavoro sotto l’aspetto della forza, forse superiore a quello richiesto agli uomini.
Gli accorgimenti di cui tenere conto per una triatleta riguardano l’integrazione alimentare, considerando soprattutto la carenza di ferro a cui le donne sono maggiormente soggette.
Inoltre è bene porre molta attenzione al rischio di perdita di peso, altro argomento in cui l’universo femminile è più sensibile rispetto a quello maschile.
Dal punto di vista psicologico, un’atleta tende a fidarsi molto del suo allenatore e ad ascoltare meno i segnali mandati dal proprio fisico. Quindi aumenta il rischio di andare in overtraining.
Costantino Bertucelli
Responsabile Settore Istruzione Tecnica
Coordinatore Didattico Sit – Fitri
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